Quattro luoghi naturali insoliti nei dintorni dell’Hotel i Ginepri

Nei dintorni di Marina di Castagneto Carducci e del nostro hotel non mancano di certo le cose da fare: tra spiagge, borghi in collina e decine di escursioni nella natura annoiarsi è impossibile. Oltre ai posti più famosi, però, come possono essere Bolgheri o il Golfo di Baratti, ci sono dei luoghi naturali più sconosciuti, misteriosi anche per gli abitanti del luogo.

È proprio di questi luoghi fuori dal comune che vogliamo raccontarvi in questo post, per darvi qualche spunto in più anche se frequentate la zona da anni e avete voglia di lasciarvi sorprendere dalla natura. Fateci sapere se conoscevate già i posti che abbiamo selezionato!

1. Macchia della Magona

Il primo luogo di cui vogliamo parlarvi è la Macchia della Magona, nel comune di Bibbona. Questa perla della Costa degli Etruschi è costituita da splendidi boschi che si estendono per più di 1600 ettari di tipica macchia mediterranea. Classificata biotopo dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, cioè un’area con un insieme di caratteristiche specifiche e particolari non facilmente riproducibili altrove, la Macchia della Magona è ricchissima sia nella flora che nella fauna.

Nei boschi della Magona ci sono diversi sentieri (ben 16 itinerari) tra fiori profumati e funghi di diverse specie, dove è possibile scorgere animali selvatici come caprioli, daini, scoiattoli, volpi e vari uccelli migratori. I sentieri possono essere percorsi a piedi, a cavallo o in mountain bike e sono tutti tracciati. Esiste anche una cartina Macchia della Magona in vendita presso l’Ufficio Turistico di Bibbona.

Al suo interno ospita anche una Riserva Naturale Biogenetica con un arboreto sperimentale di tipiche piante mediterranee, tra le quali spiccano pini, cipressi e cedri. Dai diversi punti panoramici la vista spazia fino alla costa e sono visibili anche i resti della Torre della Mirandola legata a un’antica leggenda locale. Nella Macchia della Magona si possono incontrare numerose carbonaie che venivano utilizzate in passato, dal momento che la Macchia è stata un’importante riserva di legname per la ferriera La Magona di Cecina, da cui ha preso il nome.

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2. Giardino Botanico dunale “la Soldanella”

Il Giardino Botanico “la Soldanella” si trova a due passi dal mare nel comune di Castagneto Carducci, a nord di Marina, e ha come scopo la tutela delle piante che crescono nel suolo sabbioso e la conservazione e valorizzazione dell’ambiente dunale nella Macchia Mediterranea. Si tratta di un ambiente particolarmente ostile per le piante, che devono fronteggiare situazioni difficili per una serie di fattori tra cui la forte intensità del vento, la salinità e la difficoltà di rifornimento di acqua dolce. Insomma, le piante e i fiori che si possono ammirare in quest’area di circa 10.000 mq sono eroici!

Il Giardino è stato istituito per volontà di Vacanze Toscane di Donoratico in collaborazione con il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di Livorno, il Gruppo Italiano di Ricerca delle Orchidee Spontanee e il Gruppo Botanico Livornese. Partendo dalle prime fasce di vegetazione della spiaggia e allontanandoci dall’influsso marino, le piante erbacee e le orchidee vengono sostituite da quelle arbustive sempre più sviluppate in altezza e densità.

Nel giardino si trovano tanti sentieri con sei aree di sosta all’ombra di alberi di ginepri e pini centenari con tavoli e panche. Molto utili anche i pannelli didattici per conoscere ciò che si vede e per poterlo apprezzare e rispettare.

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3. Campus Botanico Campastrello

Il Campus Botanico Campastrello si trova all’interno della Tenuta omonima, sulla strada che collega Castagneto a Donoratico. Questo giardino mediterraneo, che ospita anche piante introvabili scomparse dall’habitat naturale da anni, è stato progettato e realizzato da Franco Scaramuzzi, professore di agraria che per dodici anni ha ricoperto la carica di Rettore dell’Università di Firenze.

Tra percorsi che offrono splendide vedute sulle colline di Castagneto e Segalari, dove abbiamo l’azienda agricola di famiglia, il viaggio si snoda tra centinaia di specie, dalle piante mediterranee tra cui aranci, limoni, gelsi, piante frangivento ed erbe aromatiche a una piantagione di cactus e una sperimentale di papaveri. Ci sono anche piante da frutto come more e lamponi, c’è la lavanda e un sentiero dedicato alle specie secolari. Inoltre troviamo un frutteto con mandorli, noccioli, peri, ciliegi, fichi e castagni, oltre a svariate tipologie di arbusti come il leccio e il pino.

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4. Padule di Bolgheri

Il Rifugio Faunistico Padule di Bolgheri “Marchese Mario Incisa della Rocchetta” è un’Oasi WWF con coltivi, incolti, prati umidi, stagni per circa 150 ettari, oltre a un tombolo costiero, l’arenile e uno splendido bosco allagato a frassino ossifillo.

L’Oasi WWF Padule di Bolgheri si trova nel Comune di Castagneto Carducci e si estende per 513 ettari. Questa è stata la prima area privata protetta in Italia (dobbiamo tornare indietro al 1959), Zona Speciale di Conservazione e Zona di Protezione Speciale e Zona Umida di importanza internazionale dal 1977. Rappresenta un prezioso rifugio faunistico per tante specie animali tra cui la cicogna, che nel 2008 è tornata a nidificare qui dopo un’assenza di 200 anni.

Oltre a diverse specie di uccelli, nell’Oasi si trovano mammiferi, rettili, pesci, anfibi e, nel mare antistante, è stata segnalata la tartaruga marina Caretta caretta. L’Oasi WWF del Padule di Bolgheri è aperta dal 1° novembre tutti i sabati e le domeniche con visite guidate alle 9:30 e alle 14:00 su prenotazione. Per fotografi e birdwatcher sono previsti accessi dedicati, mentre nel periodo di giugno, luglio e agosto è possibile fare il trekking notturno tutti i sabati dalle 18,00 alle 23,00.

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Oasi – Foto di di Francesca Spada @spadinz