Castagneto Carducci
Castagneto Carducci è il capoluogo del comune omonimo, arroccato su una collina a meno di 10 chilometri dal mare e circa 15 minuti di auto dal nostro hotel. Considerato uno dei borghi più conosciuti della Costa degli Etruschi, Castagneto Carducci fu citato per la prima volta in un documento del 754 d.C. e oggi il nucleo originario dell’abitato è costituito intorno al Castello, la cui edificazione risale probabilmente al Mille.
Il borgo si sviluppa su una collina a 188 metri di altezza con vista mare circondato da declivi con uliveti, per poi digradare a valle con i vigneti dalle cui uve si producono vini tra i più famosi al mondo.
Un tempo era conosciuto come Castagneto Marittimo e solo nel 1907 il comune si ribattezzò con il cognome del suo “turista” più illustre, Giosuè Carducci, per rendere omaggio al poeta appena venuto a mancare che qui soggiornò per molti anni e che ha lasciato le sue tracce in attrazioni da non perdere.
Come raggiungere Castagneto Carducci
Il modo più semplice per raggiungere Castagneto Carducci è con la propria auto, nei mesi estivi considerate la possibilità di parcheggiarla a pagamento, mentre in bassa stagione è possibile trovare parcheggi gratuiti. Un’alternativa è l’autobus di linea gestito da Tiemme spa oppure il servizio di mobilità sperimentato per la prima volta nell’estate 2021 con trenino, navetta e bus per i borghi.
Provenendo in auto da nord bisogna prendere la SS1 – E80 (Variante Aurelia), uscita Donoratico, proseguire verso la strada provinciale Bolgherese e quindi le indicazioni per Castagneto. Se provenite da sud l’uscita più vicina è quella di San Vincenzo nord, proseguite verso Donoratico, imboccate la Vecchia Aurelia e prendete la strada provinciale Bolgherese fino a Castagneto. Dall’Hotel i Ginepri il tragitto è molto semplice: da Via della Marina si attraversa Via Vecchia Aurelia e Passo di Bocca di Valle.
I luoghi di Giosuè Carducci a Castagneto
Iniziamo la nostra esplorazione del borgo. Il centro di Castagneto è sorto intorno al Castello che fu originariamente dei Conti della Gherardesca e alla chiesa di San Lorenzo. Queste testimonianze antiche sono il fulcro di un centro urbano ad anelli concentrici in cui si dipanano strade, case, piazze e vicoli da fotografare.
Qui, tra scorci immutati nel tempo, due musei ricordano la figura del poeta Carducci che qui trascorse gli anni della fanciullezza e poi della maturità: il Museo Archivio Carducciano e Casa Carducci, entrambi nella parte più antica del borgo. Sito in via Carducci 1, l Museo Archivio Carducciano è stato aperto nell’ambito delle celebrazioni del 75 anniversario della morte del poeta e rinnovato nel 2007 con la mostra organizzata in occasione del centenario. Qui, esposti in apposite bacheche, troviamo libri, riviste, fotografie e preziose bozze delle poesie legate al territorio. Visitando il museo è possibile ripercorrere i principali momenti dell’attività letteraria del poeta.
I luoghi di Castagneto legati all’illustre premio Nobel non sono finiti: c’è anche la possibilità di visitare la Casa Carducci, l’abitazione in cui soggiornò il piccolo Giosuè con la famiglia e che nella maturità lo vide ospite per quasi due decenni. L’ingresso costa 2€ e per gli orari vi rimandiamo al sito dell’associazione che gestisce le visite.
Foto di Pietro Zoccola
Piccolo Museo dell’Olio
Nell’offerta museale di Castagneto Carducci c’è anche il Piccolo Museo dell’Olio, a testimonianza che l’olio extravergine di oliva è un’eccellenza del territorio fin dai tempi degli Etruschi. Si trova nella stessa sede del Museo Archivio Carducciano e al suo interno sono esposte vecchie attrezzature, foto d’epoca dei momenti della raccolta delle olive nel tempo e alcuni panelli esplicativi tecnici.
Il Castello e le altre testimonianze storiche
Situato nel punto più alto del borgo, il Castello svetta sul panorama di Castagneto Carducci con i suoi mille anni di storia. Appartenuto alla famiglia Della Gherardesca che per secoli ha esercitato il suo potere su molte zone della Toscana, oggi è proprietà privata ed è utilizzato per feste ed eventi privati. Il castello è affiancato da una torre campanaria costruita tra il 1929 e il 1931 utilizzando le pietre delle rovine del castello di Donoratico. Un tempo il Castello era circondato da mura, di cui sopravvivono solo quelle rivolte verso il mare.
Oltre al Castello, nel borgo sono presenti altre testimonianze storiche importanti, come ad esempio il Palazzo Pretorio divenuto sede municipale nel 1849.
Propositura di San Lorenzo – Foto di Lucarelli via Wikimedia Commons
Le chiese di Castagneto Carducci
La Chiesa di San Lorenzo, conosciuta anche come Propositura di San Lorenzo, è – assieme al Castello – l’edificio più antico di Castagneto Carducci. Risale all’undicesimo secolo, quando svolgeva la funzione di cappella del Castello. Ancora oggi l’arco della facciata è scavato nella cinta muraria e, inoltre, porta sulla chiave di volta lo stemma dei Della Gherardesca.
Praticamente di fronte alla Chiesa di San Lorenzo troviamo un’altra Chiesa, quella del Santissimo Crocifisso, costruita nel 1587 in stile neogotico. All’interno è conservato in una teca chiusa un grande crocifisso ligneo quattrocentesco di scuola pisana proveniente dal monastero di S.Colombano di Donoratico. Il crocifisso è un oggetto di culto locale molto sentito, che trova il suo apice nelle “Feste Triennali“, una tradizione che si ripete dal 1801 e che porta tutti i credenti castagnetani a partecipare ai riti religiosi.
La scala Santa
La Scala Santa è situata nella Salita di San Lorenzo e permette di raggiungere rapidamente, in linea retta, Via Varese. Costituita da ottantatré scalini piuttosto ripidi, ancora oggi si dibatte sul termine “santa” e sulla sua derivazione. Tra le supposizioni ci sono una penitenza particolare oppure la rappresentazione simbolica del tragitto che ognuno di noi deve compiere nella vita fino alla salita al cielo. Ad ogni modo, qualsiasi percorso scegliate di fare a Castagneto Carducci, vi accorgerete della sua dimensione raccolta e del fascino esercitato da casette e piccoli negozi disseminati lungo i vicoli.
La cornice in piazza Belvedere
Se parliamo di scorci da non perdere dobbiamo citare la cornice in piazza Belvedere, nata da un progetto dell’azienda Le Macchiole. Qui, infatti, così come in altri quattro punti del territorio comunale, si trova una cornice in corten donata al Comune di Castagneto Carducci nell’ambito di un progetto di valorizzazione del territorio legato a Messorio, il vino 100% Merlot dell’azienda vitivinicola storica del territorio. Queste cornici sono state messe in posizioni simbolo del territorio per ricreare un percorso dei luoghi narrati da Giosuè Carducci nelle sue poesie e “inquadrare” gli scorci più suggestivi.
Teatro Roma
Il Teatro Roma, che affonda le sue origini nel 1862 quando gli uomini più in vista del paese istituirono un’apposita società per la costruzione di un teatro, è a tutt’oggi il fulcro dell’attività culturale locale, emblema della tradizione musicale e teatrale largamente diffusa tra la popolazione. Sito in Via Gramsci, il Teatro Roma è ancora oggi un palcoscenico animato in cui si alternano spettacoli di prosa, poesia e musica.
Consigli gastronomici
Infine, vogliamo darvi qualche consiglio su cosa assaggiare a Castagneto Carducci. Per una sosta golosa vi consigliamo di fermarvi al Piccolo Biscottificio Castagnetano, nato dal desiderio di far rivivere antiche ricette che altrimenti sarebbero andate perdute. Qui Nonna Carla ancora oggi trascorre intere giornate con le mani in pasta per creare spumini, pinolate, mielatini, cavallucci, corolli incesi e burrini.
A Castagneto Carducci è d’obbligo una sosta alla Premiata Fabbrica di Liquori “Emilio Borsi”, nata nel 1800 e famosa per la China Calisaja, preziosa perché usata anche per curare la malaria che imperversava in quegli anni. Dopo 220 anni di storia la produzione è ancora esclusivamente manuale.
Per una vera pizza napoletana recatevi in Piazza del Popolo, dove la Pizzeria da Ciro saprà deliziare il vostro palato anche con piatti di pesce. Una valida alternativa è la Pizzeria il Cappellaccio, che ha sede in un palazzo del XV° secolo e dove si utilizzano farine biologiche per una pizza ad alta digeribilità.
[Immagine di copertina: Alessandro Corsoni]
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